Gustave Moreau - Edipo e l'Enigma della Sfinge

Gustave Moreau, padre dei Simbolisti, dipinge una versione erotica e visionaria di uno dei miti più noti dell’antica Grecia: Edipo e l’enigma della Sfinge

Gustave Moreau, Edipo e la Sfinge, 1864, olio su tela, 206.4 × 104.8 cm, Metropolitan Museum of Art, New York.
Gustave Moreau, Edipo e la Sfinge, 1864, olio su tela, 206.4 × 104.8 cm, Metropolitan Museum of Art, New York.

Nell’Edipo e l’enigma della Sfinge di Moreau il leggendario Edipo affronta la malvagia Sfinge che tormenta con un indovinello i viaggiatori che volevano accedere alla città di Tebe: “quale creatura cammina su quattro zampe al mattino, su due gambe a mezzogiorno e su tre gambe la sera?”.

Come lasciano intuire i resti dei cadaveri ai piedi di Edipo, capiamo che la Sfinge non scherza…

Gustave Moreau, Edipo e la Sfinge, 1864, olio su tela, 206.4 × 104.8 cm, Metropolitan Museum of Art, New York.
Gustave Moreau, Edipo e la Sfinge, 1864, olio su tela, 206.4 × 104.8 cm, Metropolitan Museum of Art, New York.

Gustave Moreau: la Sfinge e la risposta di Edipo

Nell’opera di Gustave Moreau, la Sfinge si posa sicura sul petto dell’eroe e gli pone il quesito. Lo scaltro giovane però sa che la risposta è l’uomo, poiché da bambino gattona, da adulto cammina su due gambe ed in vecchiaia usa un bastone. 

La Sfinge incredula lo guarda spaventata: non le resta che gettarsi nel vuoto, oppure, secondo alcune versioni, divorare se stessa.

Edipo ne esce dunque vittorioso da questo scontro, simbolo dell’eterna lotta tra il bene e il male, tra spirito e materia.

Gustave Moreau, Edipo e la Sfinge, 1864, olio su tela, 206.4 × 104.8 cm, Metropolitan Museum of Art, New York.

Gustave Moreau (1826-1898) affronta il mito antico in chiave simbolista raffigurando un soggetto classico, tipico dell’arte accademica, contaminandolo però con significati arcani e simbolici.

La corona della Sfinge

L’elemento più discusso dagli studiosi nell’opera di Gustave Moreau è la corona che orna la testa della Sfinge, che secondo Edouard Schuré (uno tra i principali divulgatori del Simbolismo) andrebbe interpretata come simbolo tradizionale della vittoria della Natura sull’Uomo

Edipo, però, grazie al suo ingegno e al suo coraggio ribalta la situazione e ne esce vincitore. 

In realtà questo episodio segna la fine di Edipo, che si guadagna il trono di Tebe e sposa Giocasta, ignaro però che questa sia in verità sua madre, macchiandosi così d’incesto.

Ma questa tragedia non interessa a Moreau, che nella sua opera vuole cogliere l’incanto e il mistero del mito. 

La Sfinge e la Natura

La Sfinge simboleggia la Natura, ma anche l’eterna fascinazione quasi diabolica della Donna sull’Uomo; l’enigma antico non sarebbe dunque soltanto un indovinello ma il mistero stesso che lega il maschile e il femminile. 

Edipo e l’enigma della Sfinge di Moreau, esposta al Salon nel 1864 a Parigi, segna l’inizio della fortuna dell’artista, che dimostra le sue doti visionarie anticipando conclusioni che verranno teorizzate dai simbolisti propriamente detti, a partire dalla metà circa degli anni Ottanta dell’Ottocento.

Alice Meini

Dopo la aurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Pisa, ha lavorato come mediatore museale e operatore bibliotecario. Successivamente ha conseguito un master in Progettazione di attività e percorsi didattici per le istituzioni culturali presso lo IED di Venezia con una tesi sulla peer education nei musei.
Sogna un museo partecipativo, inclusivo e accessibile in grado di favorire il coinvolgimento attivo e creativo dei visitatori. Appassionata di cinema e letteratura, ama -anche troppo- le citazioni…pertanto ha deciso di chiudere questa bio con le parole di Enzo Mari: “tutti dovrebbero progettare…è l’unico modo per non essere progettati”.

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