George Condo, Artista Contemporaneo Innovativo e Provocatorio

Ultimamente siamo alla ricerca come gatte randagie di cibo per la mente. Di artisti geniali, con opere impensabili,assurde e fuori il contesto tradizionale. Spulciando tra i vari cataloghi ci siamo imbattute in lui. George Condo.

Chi è George Condo?

George Condo è un artista americano conosciuto per la sua poetica artistica unica e innovativa. La sua opera spazia tra pittura, disegno e scultura, ed è caratterizzata da uno stile eclettico che mescola elementi del cubismo, del surrealismo e dell’espressionismo astratto.

Noto per i suoi ritratti deformi e distorti di figure umane, che rappresentano una sorta di esplorazione della mente umana e delle molteplici identità che possono coesistere in una singola persona. Questi ritratti spesso presentano volti contorti, occhi sporgenti e membri sproporzionati, creando un senso di disagio e inquietudine nello spettatore.

La sua poetica artistica si basa sulla destrutturazione e ricomposizione delle forme tradizionali, sfidando le convenzioni estetiche e sfociando in un territorio surreale e fantastico.

George Condo - Scelto dalla missoni
George Condo – Scelto dalla missoni

Condo secondo FLashart

Meraviglioso artista contemporaneo di lui, la rivista d’arte contemporanea FLashart racconta: “A differenza di molti altri pittori emersi negli anni Ottanta, Condo non è interessato all’idea ritrita e ormai desueta dell’unico capolavoro, della pittura come singola opera – anche se certo si dedica a ogni tela come se fosse l’ultima. Condo – come i migliori artisti contemporanei – crea mondi non opere d’arte: usa la pittura come una forma di notazione con la quale immaginare un’intera nazione della quale è il solo demiurgo e sovrano. La sua pittura descrive un universo possibile: ogni tela aggiunge una nuova provincia e un nuovo personaggio a quella gigantesca commedia umana che l’artista va costruendo da anni.”

In sintesi, la poetica artistica di George Condo si distingue per la sua audacia nel mescolare stili e influenze, creando opere d’arte intriganti e provocatorie che sfidano le norme convenzionali e invitano gli spettatori a riflettere sulla complessità della condizione umana.

È terminato lo spiegone quotidiano. Andate in pace AMEN”

Alice Meini

Dopo la aurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Pisa, ha lavorato come mediatore museale e operatore bibliotecario. Successivamente ha conseguito un master in Progettazione di attività e percorsi didattici per le istituzioni culturali presso lo IED di Venezia con una tesi sulla peer education nei musei.
Sogna un museo partecipativo, inclusivo e accessibile in grado di favorire il coinvolgimento attivo e creativo dei visitatori. Appassionata di cinema e letteratura, ama -anche troppo- le citazioni…pertanto ha deciso di chiudere questa bio con le parole di Enzo Mari: “tutti dovrebbero progettare…è l’unico modo per non essere progettati”.

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