Le tre età della donna - Gustav Klimt

Il Mart di Rovereto ha inaugurato la mostra Klimt e l’arte italiana, curata da Beatrice Avanzi, partendo da un’idea del presidente del museo, Vittorio Sgarbi. La mostra presenta due grandi capolavori di Klimt, la Giuditta II e Le tre età della donna, che hanno scatenato una reazione di artisti italiani, in particolare Galileo Chini e Vittorio Zecchin.

Giuditta II, Gustave Klimt
Giuditta II, Gustave Klimt

Klimt e l’influenza sull’arte italiana

Vittorio Sgarbi ha definito Klimt un grande artista italiano, oltre che viennese, perché la sua influenza si è fatta sentire anche in Italia. In particolare, Vittorio Zecchin e Galileo Chini.

Galileo Chini, Decoratore

Primavera, Galileo Chini
Primavera, Galileo Chini

Galileo Chini, artista eclettico e decoratore, era affascinato dall’opera di Klimt, soprattutto per la sua capacità di combinare elementi decorativi con la figura umana. Chini ha tratto ispirazione dall’arte di Klimt e ha applicato questa sua conoscenza nella decorazione di palazzi e ville italiane, come il Palazzo delle Poste a Viareggio.

Vittorio Zecchin, Artista del Vetro

Salome, Vittorio Zecchin
Salome, Vittorio Zecchin

Vittorio Zecchin, invece, è stato un artista veneziano che ha lavorato soprattutto con il vetro. Il sottosegretario alla Cultura ha dichiarato che Zecchin “elabora nella luce del vetro quell’essenza che aveva derivato da Klimt” e che con la sua serie di vetri dimostra come l’artista austriaco sia stato non solo un grande artista viennese ma anche un grande artista italiano, veneziano e ravennate.

La tradizione bizantina nella pittura di Klimt

Centrale nella pittura di Gustav Klimt è anche il riferimento alla tradizione bizantina, calata però nella società europea di fine Ottocento e inizio Novecento. La tradizione bizantina viene tradotta in una modalità drammatica e traumatica nella pittura del pittore viennese. Questo aspetto della sua arte è in linea con l’epoca di Freud, che vedeva un impulso di vita e un crescere dell’aspetto della psiche rispetto all’anima. Klimt è considerato uno dei precursori della modernità e la sua influenza si fa sentire fino al 1918, con la secessione viennese in cui lui elabora con il Fregio di Beethoven una delle opere più importanti, una specie di Cappella Sistina della modernità.

Perché Andare alla Mostra di Klimt al Mart?

La mostra al Mart di Rovereto è un’occasione per apprezzare due grandi capolavori di Klimt e la sua influenza sull’arte italiana. La tradizione bizantina nella pittura dell’artista viene tradotta in una modalità drammatica e traumatica, che ha influenzato molti artisti italiani. La modernità che Klimt ha rappresentato nel suo tempo è ancora attuale e interessante per i giovani artisti di oggi.


Info sulla mostra:

Mart di Rovereto, Corso Bettini, 43, Rovereto TN

da giovedì 16 mar 2023 a domenica 18 giu 2023

PrezzoIntero 11 €, ridotto 9 € (biglietto unico per tutte le mostre in corso)

Credits: da un’idea di Vittorio Sgarbi. A cura di Beatrice Avanzi

Alice Meini

Dopo la aurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Pisa, ha lavorato come mediatore museale e operatore bibliotecario. Successivamente ha conseguito un master in Progettazione di attività e percorsi didattici per le istituzioni culturali presso lo IED di Venezia con una tesi sulla peer education nei musei.
Sogna un museo partecipativo, inclusivo e accessibile in grado di favorire il coinvolgimento attivo e creativo dei visitatori. Appassionata di cinema e letteratura, ama -anche troppo- le citazioni…pertanto ha deciso di chiudere questa bio con le parole di Enzo Mari: “tutti dovrebbero progettare…è l’unico modo per non essere progettati”.

Lascia un commento