Testa di donna con corna di montone o la baccante di Jean Leon Gerome

Testa di donna con corna di montone o La Baccante è un dipinto realizzato nel 1853 dal pittore francese Jean-Léon Gérôme (1824-1904), oggi conservato nelle collezioni del Musée d’Arts de Nantes.

Testa di donna con corna di montone o la baccante di Jean Leon Gerome
Testa di donna con corna di montone o La Baccante di Jean Leon Gerome

Chi era Jean-Léon Gérôme?

Jean-Léon Gérôme era un eminente artista francese del XIX secolo. Noto per la sua maestria nell’arte accademica, Gérôme ha lasciato un’impronta indelebile nella storia artistica grazie al suo straordinario talento nel ritrarre scene storiche, mitologiche e orientaliste. Le sue opere sono caratterizzate da dettagli sorprendenti, abilità nell’uso della luce e un impegno per la precisione storica. Un viaggio attraverso la sua vita e il suo lavoro rivela una prospettiva unica sull’arte dell’epoca e sulla sua capacità di catturare l’immaginazione attraverso la tela.

Le Menadi, dette anche Baccanti

Le Menadi, dette anche Baccanti, erano seguaci di Dioniso, dio della forza vitale. Più propriamente, le Menadi erano le seguaci mitologiche del dio, mentre il termine “Baccante” viene utilizzato per le donne che hanno praticato il culto.

Vestite di nebris – una pelle di cerbiatto attribuito a Dioniso e adottato dai suoi adepti ma anche da Pan e dai Satiri – o altre pelli animali, con in testa una corona di edera, esse celebravano il dio vagando selvaggiamente per le foreste.

Osservando la Baccante di Gérôme notiamo che presenta sì la nebris ma al posto della corona di edera è dotata di due belle corna di montone, attributo assente nell’iconografia tradizionale delle Menadi.

Potrebbe essere un satiro femmina?

Anche in questo caso l’iconografia prevede le zampe caprine ma non le corna, presenti invece nei satiri maschi.

Il mito di Mestra

Esiste un altro mito che potrebbe esserci utile, quello di Mestra (o Mnestra), figlia di Erisittone, re della Tessaglia. Suo padre venne punito dalla dea Demetra con una fame insaziabile, poiché aveva tagliato un Bosco sacro a lei dedicato. Finito in rovina, Mestra venne venduta come schiava.

La giovane chiese aiuto a Poseidone, che era stato suo amante, ed egli le donò il potere della metamorfosi, permettendole così di scappare dal suo padrone. Il padre quando lo scoprì decise di farne un business vendendola ogni volta ad un acquirente diverso.

La storia secondo Palefato

Secondo il mitografo Palefato la storia è un po’ diversa.
La bella Mestra pagava i bisogni del padre concedendosi ai viandanti.
Poiché si faceva pagare in natura, con buoi, capre, montoni, pollame etc., si prese l’usanza di dire che Mestra «diveniva» bue, capra, montone…
Questo fatto avrebbe così originato la leggenda delle metamorfosi della giovane.

L’opera di Jean-Léon Gérôme potrebbe rappresentare il mito di Mestra?!

Cosa ne pensate?

Chiara Martine Menchetti

Storica dell’arte specializzata in iconografia e iconologia con una specializzazione in Storia dell’arte all’università di Pisa. Si forma professionalmente prima come assistente di galleria, Barbara Paci, poi come Direttrice della Galleria Vecchiato Arte. Dal 2019 collabora per Art-Test, società di studi e analisi diagnostiche, per attribuzioni e autenticazioni. Fondatrice del blog Mag Arte, vive di arte e di mare. Ma il suo vero sogno sarebbe stato fare la cantante, cabarettista e ballerina.

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